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domenica 30 giugno 2013

Comunicato Stampa di "Sine Tempore"

Sono felice di presentarvi il comunicato stampa riguardante l'antologia "Sine Tempore", curata da Alexia Bianchini per "La Mela Avvelenata" e di cui ho il piacere di far parte con il racconto "La Spada di Allah", che uscirà "singolo" il 5 luglio. 

Sine Tempore, A.A. V.V. Antologia di racconti A cura di Alexia Bianchini , prefazione di Claudio Cordella Cover di Max Rambaldi La casa editrice La Mela Avvelenata è lieta di presentare il suo terzo progetto antologico: Sine Tempore, una raccolta di racconti ucronici, in cui gli avvenimenti storici sono stati riscritti con solerzia e fantasia. 
L'opera sarà disponibile in formato ebook questo settembre mentre già sin dal mese di luglio alcune novelle, ciascuna con una copertina dedicata, saranno scaricabili come opere monografiche. Il senso comune, in questo caso supportato anche dalle opinioni degli esperti, ci dice che la storia non si fa con i “se”. 
Eppure siamo davvero convinti che sia sempre vero? La storia alternativa (alternate history), quella dei “mondi alternativi”(alternate worlds) per intenderci, meglio conosciuta come ucronia, è un genere letterario la cui specialità è quella di creare degli universi ipotetici in cui gli eventi storici non si sono svolti nella maniera che tutti noi conosciamo. 
La comparsa della parola ucronia risale al XIX secolo, quando in un saggio del 1876, ad opera del filosofo francese Charles Renouvier (1815-1903), viene ipotizzato un differente sviluppo culturale della civiltà europea. La parola francese uchronie (ucronia) che fa qui la sua prima comparsa, è mutuata da Renouvier sulla base del termine “utopia”, dal greco ou(“non”)e tòpos (“luogo”), sostituendo tòpos con chrónos (“tempo”). 
Quindi se l’utopia indica qualcosa che non esiste nello spazio geografico, l’ucronia si riferisce a un tempo fittizio. Il genere, tramite innumerevoli ramificazioni e ibridazioni, si è enormemente arricchita nel corso del tempo. 
Ad esempio, recentemente è salita alla ribalta un particolare tipo di ucronia: lo steampunk, parola che indi ca gli “arrabbiati” (punk in inglese) dell’età del “vapore” (steam). Il suo scenario prediletto è l’Ottocento, con le nuove invenzioni della rivoluzione industriale e l’Inghilterra dell'era vittoriana. 
Tra gli esempi significativi delle innumerevoli tipologie di ucronia, non possiamo non sottolineare l'esistenza di svariate storie alternative imperniate sulla Seconda guerra mondiale e in particolare su un'eventuale vittoria del nazismo. Queste ucronie novecentesche, focalizzate su un eventuale successo del le potenze dell'Asse, assumono generalmente l’aspetto di utopie negative (distopie) causate del dilagare della barbarie nazista. In definitiva l’ucronia, qualsiasi forma assuma, è sempre un raffinato gioco intellettuale che smonta gli elementi costitutivi del processo storico come se fosse un puzzle per poi rimontarlo da capo. 
L’idea di base è che esistano particolari bivi nella storia e che sia possibile ipotizzarne dei percorsi alternativi, proprio come se si trattasse di incroci stradali con diverse diramazioni percorribili con la fantasia. 
Partendo da questi presupposti, ciascun scrittore di quest'antologia, ognuno a modo suo, ha voluto esplorare un particolare sentiero ucronico. 
Dunque, ecco a voi gli autori di questa splendida antologia e le sinossi delle loro rispettive novelle: 

Serena Barbacetto
My Little Lady 
Detroit, 1936: una tecnologia abbandonata e il grande sogno di un uomo avrebbero potuto disinnescare lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale? 

Daniela Barisone
Destinazione Paradiso
Cosa sarebbe successo se la fine del mondo fosse davvero arrivata il 21 dicembre 2012? 

Alexia Bianchini
I quattro elementi 
Come sarebbe cambiato il corso della storia se l’Impero Egiziano non fosse stato conquistato dai Romani, ma al contrario avesse invece prevalso sui suoi nemici finendo con l'invadere l’Europa? 

Paola Boni
La caduta dell'impero cristiano 
E se mentre papa Leone III incoronava Carlo Magno imperatore del Sacro Romano Impero, i sette Arcangeli fossero discesi sulla terra assieme alle schiere angeliche? 

Claudio Cordella 
Gāthā
Cosa sarebbe successo se i grandi imperi dell'antichità fossero stati eredi di una primordiale civiltà tecnologica? E se in questo mondo bizzarro i Romani avessero avuto l'occasione di annientare i loro nemici Persiani? 

Fabrizio Fortino 
Nel nome dell'imperatore 
"La morte non vi sia d'ostacolo" disse Napoleone. A quei tempi era ben lungi dal comprendere quanto le sue parole presto sarebbero divenute profetiche. 

Anna Grieco
L'ira di Apollo 
E se Achille avesse scelto l'amore anziché la gloria? Chi avrebbe vinto la guerra di Troia? Di chi avrebbe narrato le gesta Omero? 

Simone Messeri 
Li secreti mei 
E se Leonardo da Vinci avesse davvero realizzato per Ludovico Sforza detto il Moro, il Duca di Milano, ciò che prometteva nella lettera che gli scrisse, cosa sarebbe successo? 

Luigi Milani
Il sogno di Marlene 
Cosa sarebbe successo se Marlene Dietrich avesse assassinato Adolf Hitler prima dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale? 

Fiorella Rigoni 
L'affondamento del Titanic 
Un complotto per affondare il Titanic, ordito da mani alquanto insolite, perché quando l'animosità arriva al culmine si può arrivare anche ad uccidere. E se Tesla avesse prevalso su Edison come sarebbe cambiato il mondo? 

Francesca Rossi 
La spada di Allah 
Cosa sarebbe accaduto se l'Impero ottomano avesse conquistato Vienna, in quel fatidico 11 settembre 1683, quale sarebbe stato il destino del mondo? 

Stefano Sacchini 
Bagliori nella mente 
Che cosa sarebbe successo se l'Impero bizantino fosse sopravvissuto sino alle soglie del Novecento, in qualità di autentica superpotenza? Allora tra quali nazioni sarà combattuta la Prima guerra mondiale e con quale esito? 

Massimo Soumaré 
Fulmini blu 
E se l’Italia e il Giappone fossero stati alleati svariate decadi prima dei due grandi conflitti mondiali del ventesimo secolo? In tal caso quale sarà l'esito dello scontro che deciderà le sorti del mondo?

Per vedere le bellissime copertine dei racconti e seguire le news del progetto, cliccate "Mi piace" sulla pagina Fb :-)

venerdì 17 maggio 2013

"50 Sfumature di Sci-Fi"

Avevo annunciato che questo sarebbe stato un periodo di novità e, infatti, ve ne posto subito un'altra. Il 28 maggio uscirà, sia in versione digitale che cartacea, l'antologia di fantascienza "50 Sfumature di Sci-Fi"

Ho l'onore di farne parte, con un racconto ambientato nel mondo arabo, "La Preghiera della Sera" ma, soprattutto, di essere accanto ad autori famosi e di grande esperienza. 

L'antologia, a cura della vulcanica Alexia Bianchini per la sua casa editrice, "La Mela Avvelenata", racchiude i racconti di 50 autori da lei selezionati, che hanno potuto scegliere tra vari sottogeneri, dallo steampunk, all'ucronia. 


"La Preghiera della Sera" 

In un mondo futuro governato dall'Islam, i due gruppi predominanti, i Sahib ed i Salam, si fronteggiano per ottenere il potere assoluto. I primi ritengono che solo tornando nel passato ed alterando gli avvenimenti considerati non in linea con il pensiero islamico si potrà creare un mondo perfetto. I secondi, invece, reputano sacrilego alterare ciò che Allah ha disposto. Lo scontro decisivo avviene quando i Sahib progettano di uccidere il genero del Profeta Maometto, Ali. Al gruppo dei Salam il compito di salvare l'uomo e, con lui, una parte fondamentale della storia islamica e mondiale. 

venerdì 8 marzo 2013

8 marzo

8 marzo: un giorno di riflessione, per me, che vorrei condividere con voi attraverso il racconto breve che ho scritto pensando a questa occasione. 
Potete leggerlo sul mio blog "Divine Ribelli".
Buona lettura e buon 8 marzo :-)

lunedì 28 gennaio 2013

Le Mille e Una Notte: Antoine Galland

Continua la serie di post dedicati a “Le Mille e Una Notte”. Argomento di oggi è la vita del traduttore di quest’opera, il francese Antoine Galland (1646-1715). Grazie al famoso orientalista le novelle arrivarono in Francia diffondendosi, poi, in tutta Europa.

La sua traduzione dall’arabo (ricca di “aggiustamenti”, invenzioni ed adattamenti) venne donata alla Marchesa d’O, dama della duchessa di Borgogna ed è composta da dodici volumi. Nel 1701 Galland iniziò a tradurre un corpus di racconti di varia provenienza: araba (nello specifico egiziana), persiana ed indiana

Questi nuclei centrali si trasformarono enormemente nell’arco di un tempo molto lungo, che va dal III sec. al XIV. Galland, però, non si limitò a tradurre, ma aggiunse delle storie (come Ali Babà ed i Quaranta Ladroni e Sinbad il Marinaio). Alcuni studiosi sostengono addirittura, ma sulla questione ancora si dibatte, che queste aggiunte siano frutto della stessa fantasia dell’orientalista e non provengano affatto dal mondo orientale.

Les Mille et Une Nuit vennero pubblicate nel 1704, riscuotendo subito un grande successo. Sembra che il celebre traduttore, per descrivere il personaggio di Shahrazad in modo che incontrasse il favore del pubblico francese, si sia ispirato proprio alla Marchesa d’O, ma anche alla baronessa D’Aulnoy (1650-1705), scrittrice dalla vita avventurosa.

Ma chi era Antoine Galland? Nato da una famiglia di contadini in Piccardia, Galland iniziò a studiare l’ebraico il latino ed il greco antico a dieci anni, in collegio.

I suoi interessi lo portarono ad approfondire i suoi studi nelle lingue orientali a Parigi. Nel 1670 intraprese il suo primo viaggio diplomatico come ambasciatore di Francia ad Istanbul, nella corte di Mehmed IV (1642-1693). 
 
Tra il 1670 ed il 1675 visitò molti luoghi tra i quali l’Asia Minore, la Siria, la Palestina e la Romania. Fu proprio durante i suoi soggiorni di lavoro che apprese l’arabo, il turco ed il persiano, dedicandosi anche al collezionismo di oggetti d’arte.

Galland fu, infatti, un grande appassionato d’archeologia e di libri antichi, con uno spiccato interesse per il mondo arabo, i suoi usi e costumi che gli valsero il titolo di “Antiquario del re”.

 Il lavoro svolto da Galland su Le Mille e Una Notte non si può definire scrupolosamente scientifico, però bisogna tener conto del fatto che traduzioni “rimaneggiate” non erano una rarità all’epoca (e neppure più tardi, sia in Occidente che in Oriente). 

L’orientalista non fu né un uomo intellettualmente disonesto né un falsificatore, bensì un autore che cercò (con successo) di incontrare i gusti del proprio tempo adottando, dove ce ne fosse bisogno, espedienti ed accorgimenti letterari che risultassero di sicuro effetto nel pubblico e servendosi di uno stile agile, mai sovraccarico o ridondante.

Fra le traduzioni più famose, dopo quella francese, si possono ricordare quella in italiano dell’arabista Francesco Gabrieli (1904-1996) per Einaudi, le traduzioni in inglese dell’arabista Edward Lane (1801-1876) e dell’esploratore Richard Francis Burton (1821-1890). A quest’ultimo va il primato della traduzione più lunga, ben sedici volumi.

mercoledì 19 dicembre 2012

Le Mille e Una Notte. Nascita di un mito

Continuano i post dedicati alla raccolta di favole orientali de “Le Mille e Una Notte”. Questa volta si parlerà della nascita e della struttura di questo capolavoro. 

Le Mille e Una Notte ( Alf Layla wa-Layla in arabo) hanno un’origine molto lontana, che risale addirittura al X secolo. Non fu un autore solo a comporre le novelle della raccolta, che differiscono anche per ambientazione geografica e narrazione storica. 

Il X secolo rappresenta il momento in cui le favole vennero messe per iscritto, dopo essere state tramandate oralmente per un certo periodo di tempo. Proprio a quest’epoca, infatti, appartiene il fulcro originario dell’opera, che si arricchirà man mano.

Prova di questo “ampliamento” dal nucleo più antico è data dalle informazioni su usi, leggi ed istituzioni del Vicino Oriente e dai riferimenti a grandi potenze dei mari come Venezia, che permettono di datare (o almeno provare a farlo) le novelle. 

Si può dire, però, che la versione completa e definitiva de Le Mille e Una Notte risalga ad un’epoca compresa tra il 1400 ed il 1500. 

Per quanto riguarda la struttura, la si potrebbe paragonare ad una sorta di scatole cinesi. Di solito si sente parlare, a ragione, di “narrazione nella narrazione”: l’opera presenta la vicenda di Shahrazad, decisa a porre fine alla strage di donne perpetrata da Shahriyar. La giovane, per salvarsi la vita, narra le novelle principali che dureranno per mille e una notte, interrompendosi sempre sul più bello. 

I personaggi delle favole di Shahrazad, a loro volta, raccontano altre storie. In questo modo molti protagonisti della raccolta sono, contemporaneamente, personaggi e narratori e le situazioni che vivono diventano storie e cornici per altre narrazioni.

Per quanto riguarda l’ambientazione delle novelle bisogna riconoscere e scindere gli elementi persiani da quelli arabi, cinesi e indiani. I racconti ambientati a Baghdad e in Egitto, questi ultimi più recenti, fanno parte della matrice arabo-islamica (il califfo Harun Al-Rashid, realmente esistito, è un personaggio-chiave).

Ci sono anche racconti ambientati in Cina ed altri di derivazione persiana. A tal proposito occorre ricordare una cosa che non tutti sanno: la famosa storia di Sinbad il Marinaio non fa parte del nucleo originario, ma è una aggiunta successiva

La traduzione più celebre de Le Mille e Una Notte fu quella dell’orientalista francese Antoine Galland (di cui si parlerà prossimamente in modo più approfondito). 

Dal suo lavoro, iniziato nel 1701 e pubblicato nel 1704, presero spunto molti altri traduttori occidentali. Galland tramandò queste storie, con adattamenti e vere e proprie aggiunte, contribuendo alla formazione dell’immagine occidentale dell’Oriente e di personaggi immortali come Shahrazad.

martedì 4 dicembre 2012

Le Mille e Una Notte Aladino e Sherazade. Recensione

Oggi inizia una serie di post dedicati alle Mille e Una Notte: le storie, la genesi, le trasposizioni e le varie riletture di questo capolavoro immortale. 

 Iniziamo dall’ultima trasposizione per la televisione, andata in onda proprio una settimana fa. “La Mano di Fatima” se ne è occupata ampiamente ma vi ricordo il sito della fiction, per chi l’avesse persa. 

Una premessa importante: è inutile tentare di paragonare l’opera in questione alle celebri novelle. Sono due cose molto diverse, benché il legame tra loro sia ovvio. Potremmo dire che la fiction “contiene” le storie de Le Mille e Una Notte e la loro cornice (la vicenda di Shahrazade), ma le reinterpreta dando vita a qualcosa di nuovo, non giudicabile esclusivamente attraverso un confronto con le storie scritte. La trasposizione è semplicemente “diversa”. 

Per dare un’ opinione imparziale, dovremmo fare una cosa apparentemente paradossale: avere ben presenti le novelle e, nello stesso momento, distaccarcene. E’ l’unico modo che abbiamo per non cadere in facili pregiudizi. 

Detto questo siamo più liberi di “gustare” “Le Mille e Una Notte Aladino e Sherazade” per ciò che è: una bella storia narrata per un pubblico occidentale, ma senza rinunciare ai “profumi d’Oriente”. 

Le differenze tra la raccolta e la fiction sono evidenti: il sanguinario sovrano Shariyar delle novelle, che Shahrazade incanta con i suoi racconti, nella fiction diventa il padre della giovane, è assolutamente innocuo e muore a metà della storia. 

Non è tutto: Shahrazade si innamora di Aladino (della genesi di racconti come quello di Aladino e della loro “genuinità” parleremo prossimamente) che, a causa di un sortilegio, diventa il perfido sultano a cui dovrà dedicare le sue lunghe storie per rimanere in vita. 

A questo punto molti potrebbero gridare allo scandalo, eppure “Le Mille e Una Notte Aladino e Sherazade” segue una perfetta linea logica, pur mescolando elementi di vario genere. E’ un’opera molto “occidentale” nello stile e nei rimandi, ma riesce a mantenere l’eco dell’Oriente attraverso la scenografia, i dialoghi e la buona interpretazione di tutto il cast. 

Come non pensare alla Maga Circe ogni volta che la strega Namuna appare sulla scena, classica femme fatale che trasforma gli uomini che la rifiutano in maiali? I suoi servitori, tutti uguali e molto somiglianti a dei fedeli porcellini, non hanno qualcosa di mefistofelico? Il Genio (interpretato dal leggendario Massimo Lopez) non ricorda una sorta di scienziato un po’ goffo ma dal cuore d’oro? 

I protagonisti, poi, sono sempre in parte e non cadono mai nella trappola del “fumetto orientaleggiante e surreale”. Ottima la caratterizzazione di Shahrazade (Vanessa Hessler), ragazza dedita agli studi, brillante ed audace (come la protagonista delle novelle) e poco propensa al matrimonio combinato (molto moderna in questo). 

Interessante la scena in cui Shahrazade si serve della novella persiana “Turandot” (ripresa da Carlo Gozzi nel 1762 e poi divenuta la celebre opera di Puccini, rappresentata per la prima volta nel 1926), per evitare l’obbligo di scegliere uno sposo. 

Aladino, interpretato dall’affascinante Marco Bocci, non è un eroe, ma un ragazzo a tratti ingenuo, che subisce una notevole e coerente evoluzione nel corso della fiction, come Shahrazade, del resto, da giovane sognatore a uomo determinato ma pur sempre altruista e generoso. 

La fiction ha optato per effetti speciali non scontati (lo stesso regista ha ammesso che non dovevamo aspettarci tappeti volanti) e ha evitato rimandi troppo approfonditi alla religione o alla cultura persiana, cercando, con successo, di spostarsi su un piano più generale e, quindi, accessibile a tutti. 

L’amore, la magia e l’avventura, ma anche sentimenti negativi purtroppo sempre attuali come l’odio, la vendetta, la malvagità, la brama di potere e l’avidità, si alternano in questa fiction, creando una bella storia per tutta la famiglia, dal lieto fine e con una sola morale: il Bene vince sempre ed i sogni possono avverarsi se ci crediamo veramente.

martedì 27 novembre 2012

Le Mille e Una Notte. Sinossi ufficiale della seconda puntata

Stasera la seconda ed ultima parte della fiction "Le Mille e Una Notte Aladino e Sherazade". Di seguito la sinossi ufficiale dell'ultima puntata, tratta dal sito dedicato alla miniserie. 

"La notte seguente la Dama continua al Principe il suo racconto… 

 Jasmine riesce a convincere Omar a risparmiare la vita a Sherazade, spacciandola per sua sorella. Inizia così per la principessa una nuova vita di grandi umiliazioni. Aladino, intanto, ignaro dei poteri di Namuna, si lascia sedurre. Quando la donna lo bacia, però, il calzolaio si rende conto che non può ricambiarla perché è ancora innamorato di Sherazade. Davanti al rifiuto di Aladino, Namuna lo immobilizza con un magico anello e lo rinchiude in una gabbia con un pappagallo parlante. Il volatile, in realtà, è un Genio (Massimo Lopez), uno scienziato esperto di botanica che Namuna ha trasformato perché molti anni prima non volle svelarle il luogo in cui era nascosta una magica lampada, capace di esaudire i desideri. Una sorte simile è toccata a tutti coloro che non hanno soddisfatto i voleri della Maga e presto anche Aladino ne sarà vittima, se non troverà il modo per liberarsi. Con un abile trucco, Aladino riesce a sottrarre l’anello a Namuna e a trasformarla in un corvo, ridonando al genio le sembianze umane. Nel frattempo Sherazade si offre per aiutare Omar a sciogliere l’indovinello della Montagna Incantata per potersi impossessare di un prezioso smeraldo. Spera, infatti, che una volta ottenuto il gioiello, Omar smetta di rubare e sia felice insieme a Jasmine. La principessa riesce nell’impresa, ma quando il ladrone entra in possesso della gemma, la Montagna scatena la sua ira, mettendo Jasmine in pericolo di vita. Omar, riconoscendo l’amore che prova per lei, getta lo smeraldo per salvarla. Colpita dal gesto, Sherazade comprende che anche lei deve lottare per riconquistare Aladino e si mette in viaggio verso Baghdad per ritrovarlo. Nel deserto, intanto, il Genio ha lasciato ad Aladino una mappa che sembra svelare il luogo dove si trova la lampada. Giunto nel villaggio indicato, Aladino scopre che gli abitanti sono in conflitto proprio per l’oggetto magico e comprende che la nobiltà che vorrebbe acquistare con la magia gli appartiene già: nel momento in cui trova la lampada, la usa per aiutare il villaggio ad ottenere un bene prezioso, l’acqua. Grata per il gesto, la popolazione lo proclama Principe e così Aladino riparte alla volta di Baghdad. Qui le strade di Sherazade e Aladino finalmente si ricongiungono e i due possono finalmente amarsi e riconquistare il regno, usurpato da Jafar e dalla crudele matrigna Alissa. Ma quando Aladino e Sherazade stanno per coronare il loro amore, la Maga Namuna riappare scagliando contro i due giovani sposi una maledizione: i due saranno separati per sempre e Aladino non riconoscerà mai più la sua amata. Così, Aladino scompare sotto lo sguardo incredulo della sua sposa. Il Genio però, conforta Sherazade: se i due un giorno sapranno ritrovarsi e riconoscersi, il loro amore potrà germogliare di nuovo. Riuscirà Sherazade con il suo racconto a risvegliare l’amore nel cuore di Aladino?" 

La riproduzione delle sinossi non ha scopo di lucro ed i diritti appartengono ai rispettivi autori.

Mille e Una Notte. Sinossi ufficiale della prima puntata

Ecco la sinossi ufficiale della prima puntata della fiction "Le Mille e Una Notte", andata in onda ieri sera. Potete trovare questa notizia, il backstage e tante altre curiosità sul sito Rai dedicato alla miniserie. 

"Una Dama dal volto coperto percorre le dune del deserto sperando di poter riabbracciare l’uomo che ama e che crede di aver perduto per sempre. La sua ricerca sembra condannata a durare in eterno come la sua infelicità quando finalmente arriva nei pressi di un castello dove vive un Principe che uccide chiunque entri nel suo palazzo. Ma Sherazade (Vanessa Hessler), questo è il nome della Dama, riconosce in quel principe il suo Aladino (Marco Bocci) ed è pronta a qualunque cosa per riconquistarlo. Così convince il Principe a concederle una notte per raccontargli una storia, la loro storia, un racconto che durerà mille e una notte… 

Aladino, figlio di un calzolaio di Baghdad, è un giovane pieno di entusiasmo, generoso e amante della poesia. Sherazade, la figlia del Califfo (Rolf Kanies), è una principessa viziata e presuntuosa, che ha molto sofferto per la mancanza della madre, morta quando era bambina. Una notte, mentre è intento a leggere un libro di poesie, Aladino si accorge che una splendida fanciulla sta per essere rapita. D’impulso interviene, portandola in salvo. È l’inizio di una notte incantata: Aladino accompagna la giovane nei luoghi magici di Baghdad e la bacia sotto un mare di stelle. Improvvisamente, però, la ragazza fugge senza svelare ad Aladino la sua identità. Solo più tardi il calzolaio scoprirà che si tratta della principessa Sherazade, fuggita di notte dal suo castello per esplorare la città. Preoccupato per l’incolumità della figlia e spinto dalla consorte Alissa (Bettina Zimmerman), che trama alle sue spalle per conquistare il potere, il Califfo prende la decisione di dare in sposa Sharazade a uno dei suoi numerosi pretendenti. Aladino vuole conquistare a ogni costo il cuore della principessa ma, nonostante si presenti a palazzo nei panni di un principe, non riesce a mascherarle la sua vera identità e Sherazade, delusa, lo manda via. Disperato, Aladino abbandona Baghdad per dimenticare il suo amore infelice, mentre Sherazade sembra cedere al fascino di un altro pretendente, il principe Jafar (Stipe Erceg). Questi, in realtà, è l’amante di Alissa e suo segreto complice. Smascherati da Sherazade, Alissa e Jafar tentano di ucciderla ma la ragazza riesce a fuggire grazie all’intervento del Califfo, che muore pugnalato alle spalle dalla consorte. Mentendo, Alissa confida poi a Shirin (Serra Yilmaz), la fidata ancella di Sherazade, che a uccidere il Califfo è stato Aladino per vendicarsi della principessa. Inseguita dagli uomini di Jafar, Sherazade cade in un precipizio e, credendola morta, Alissa e il suo amante decidono di dare la caccia ad Aladino per evitare che la verità venga a galla. Nel frattempo il cuore ferito di Aladino ha fatto di lui una preda della Maga Namuna (Paz Vega), che lo convince a restare con lei come archivista della sua biblioteca. Ben presto sarà chiaro che la donna ambisce a ben altro e che il suo castello rappresenta per Aladino una terribile trappola. Svegliatasi, ferita e affamata, Sharazade si avvicina a un accampamento per cercare aiuto, ignara che si tratti di un covo di predoni. Sarà Jasmine (Raffaella Rea), una schiava che vive nella speranza di conquistare il cuore di Omar (Jalil Lespert), uno spietato capo ladrone, a nasconderla attendendo il momento propizio per farla fuggire. Ma il tentativo di Sherazade fallisce, la ragazza viene sorpresa da Omar che, convinto si tratti di una spia, vuole ucciderla. 

Nel castello del Principe straniero, intanto, è giunta l’alba e la Dama interrompe il suo racconto, pronta a morire. Ma il Principe, incantato dalle mirabili avventure che lei gli ha narrato, concede alla fanciulla un’altra notte perché continui la sua storia…"

Le Mille e Una Notte. Dichiarazioni dei protagonisti

La prima puntata della fiction "Le Mille e Una Notte Aladino e Sherazade" è andata in onda ieri sera. In attesa di vedere la seconda ed ultima parte, stasera su Rai Uno, ecco alcune dichiarazioni via Ansa del regista e dei protagonisti riguardo alle novelle e agli effetti speciali di cui abbiamo avuto un assaggio ieri sera.

Dice il regista Pontecorvo: “Non ci sono tappeti volanti ma ci sono stati tantissimi interventi, a partire dagli ambiente, ci siamo inventati una biblioteca ispirata ad Hescher, per arrivare a montagne incantate che si dissolvono e personaggi che si trasformano ecc ecc. So che oggigiorno sembra una cosa normale, vista l’enorme quantità di film d’oltreoceano pieni di effetti visivi, ma credo che non lo sia per la realtà italiana, soprattutto tenendo conto dei budget e i tempi televisivi. E’ stato fatto uno sforzo da parte di tutti, sia economico che creativo per cercare di far combaciare le esigenze della storia con quelle di chi la doveva realizzare. Per fortuna avendo fatto, come Direttore della fotografia, tanti film e serie americane, conoscevo bene le possibilità e le modalità di realizzazione. Ho avuto un valido aiuto del responsabile degli effetti che è stato sempre con noi sul set.”  

"Trovo nella storia tanti legami con antiche favole e mitologia”, continua Pontecorvo. “Dico questo in senso positivo, infatti qui si narra di personaggi e accadimenti che hanno qualcosa in comune col il fulcro della nostra cultura di base”. 

Riguardo le fiabe in generale e le novelle orientali i due protagonisti raccontano come le hanno scoperte e quali sensazioni hanno provato leggendole. "Da piccola me le leggeva mia nonna, la mia preferita era la Sirenetta, me la facevo raccontare decine di volte" racconta Vanessa Hessler

Bocci, invece racconta di aver acquistato il libro "con mia cugina in un autogrill perché era in edizione economica. Alla fine quei racconti così magici mi hanno conquistato e l’ho riletto decine di volte.”

lunedì 26 novembre 2012

Le Mille e Una Notte stasera in Tv

Vi ricordo l'appuntamento, stasera e domani in prima serata su Rai Uno, con la fiction "Le Mille e Una Notte". 
Nell'attesa ecco il secondo promo della Rai. 
Buona visione :-)

mercoledì 17 ottobre 2012

Meknès parte quarta “L’Amore della Regina”

L’ultima parte di Meknès riserva dei colpi di scena: un potente capo berbero muove guerra contro il sovrano del Marocco, proprio nel momento in cui Leila dà alla luce una figlia. 

Il nemico è ormai alle porte della città e, nonostante l’imponente difesa, riesce a rapire alcune donne dell’harem, tra cui la favorita. 

La protagonista si ritrova, cosi, prigioniera di un uomo misterioso e brutale. La scoperta della vera identità del capo berbero mette Leila di fronte ad un bivio da cui dipenderà la sua intera esistenza. 

Rimanere confinata nel deserto, adattandosi ad una nuova vita, mentre a Meknès tutti la credono morta, oppure tentare una fuga che sembra impossibile? Solo il cuore potrà guidare Leila verso la giusta ma rischiosa decisione finale.

 “L’Amore della regina” sarà disponibile, per Lite Editions in versione ebook, dal 14 novembre 2012.

giovedì 11 ottobre 2012

Meknès: “L’Eunuco e la Favorita”

Nella terza parte della saga Meknès, “L’Eunuco e la Favorita”, proseguono le avventure della bella Leila. 

La giovane, sempre più innamorata di Abdallah, non esita a tradire il sultano. Il vero amore non è più un sogno irraggiungibile per lei.

Il suo gioco, però, è molto pericoloso: Moulay Ismail la tiene in grande considerazione, lodandone la lungimiranza politica, ma il potere conquistato da Leila a corte è costantemente in balìa dell’umore del sovrano

L’amore per Abdallah è un sentimento proibito che può costarle l’onore, la libertà ed anche la vita. Non potendo più sopportare le distanze che li dividono, i due amanti progettano la fuga.

Il sultano, però, non resterà a guardare e non sopporterà la perdita della sua favorita. Un tale disonore deve essere lavato nel sangue e la sua vendetta sarà spietata ed inesorabile.

Il racconto sarà in vendita, in formato ebook, dal 7 novembre 2012.

martedì 2 ottobre 2012

giovedì 27 settembre 2012

Giuha: pillole di saggezza popolare

C’è un personaggio nel mondo arabo la cui origine è antichissima ed in parte avvolta nel mistero. Si chiama Giuha. Forse vi sarà già capitato di sentire questo nome in una delle sue varianti italiane, per esempio il siciliano Giufà o il toscano Giocà

Le sue storie, sapiente intreccio tra saggezza popolare ed umorismo, sono sempre state tramandate oralmente fino ai nostri giorni e questo ha contribuito ad alimentare l’incertezza sulle reali origini di Giuha

La teoria più probabile fissa la “data di nascita” del personaggio nel IX secolo, ma la diffusione delle sue storie nel bacino del Mediterraneo fu cosi rapida e priva di uniformità che è a tutt’oggi impossibile ricostruirne tutte le tappe in modo completo e definitivo. 

Ogni Paese arabo ha il proprio Giuha, dal Maghreb al Mashreq e talvolta viene alterato persino il nome. Alcune caratteristiche, però, sono costanti: il protagonista di questi racconti è rappresentato sempre allo stesso modo (non giovanissimo, con baffi e nasone e tipiche babbucce ai piedi), incoerente, all’apparenza astuto ma, di fatto, ingenuo e piuttosto sfortunato. 

Persino il significato del nome Giuha è simbolico: vuol dire, infatti, “deviare dalla retta via”, cioè avere un comportamento che non ha una logica di fondo né razionalità o coerenza. 

Ogni storia o barzelletta riflette la quotidianità, ha una morale e vuole insegnare qualcosa sul mondo. Gli stessi personaggi sono tipi di un’umanità complessa e variegata, emblema di pregi e difetti che da sempre caratterizzano l’essenza di ogni essere umano. 

Negli aneddoti di Giuha c’è anche un “animale ricorrente”: l’asino, che rappresenta un mezzo di trasporto oppure un oggetto di scambio. 

In Sicilia il personaggio venne ripreso da Giuseppe Pitrè (1841-1916), il celebre studioso di tradizioni siciliane, che ne raccolse in modo sistematico le storie diffuse per tutta l’isola.

Il favolista siciliano Venerando Gangi (1748-1816) gli dedicò un suo racconto, adattato in italiano nel 1845. Proprio a questo adattamento si fa risalire la prima storia scritta di Giuha. 

Negli ultimi anni, però, si sta cercando di fissare per iscritto questa saggezza popolare, raccogliendo tutti gli aneddoti esistenti sul simpatico, sciocco, furbo, ingenuo, divertente Giuha, caricatura dell’intera umanità. 

Presto un post con le storie di Giuha con testo arabo a fronte ed ulteriori approfondimenti sul personaggio in Italia e nel mondo arabo

Bibliografia e fonti 


http://it.wikisource.org/wiki/Una_storia_di_Giuf%C3%A0 Una Storia di Giuha di Venerando Gangi, tradotta da Agostino Longo (1845) 

Kamal Attia Atta, La camicia di Giuha, edizioni EMI, 1997

Francesca M. Corrao Giufà , il furbo, lo sciocco, il saggio, Milano, Mondadori,1991 

L'immagine è tratta dal sito http:///www.arab.it

domenica 23 settembre 2012

La Moglie del Sultano

Questo post è il primo degli approfondimenti sui racconti della serie "Meknès" che vi avevo promesso. Per farvi entrare meglio nell’atmosfera dei racconti è giusto che vi dica qualcosa in più sulle trame.

Il primo racconto, “La Moglie del Sultano”, è ambientato a Meknès (Marocco) nel 1679. Leila, unica figlia del medico di corte del sultano Moulay Ismail, viene educata per entrare a far parte dell’harem reale

L’idea di farla diventare una jariyah, cioè una concubina è frutto non solo della grande bellezza di Leila, ma anche della smisurata ambizione dei genitori che sperano, in tal modo, di acquisire prestigio e privilegi a corte

L’aspirazione più grande della giovane, inculcatale dalla famiglia, è quella di divenire sposa e favorita del potente sultano. Le attenzioni del sovrano sono considerate un onore accessibile solo alle donne più belle, astute ed intelligenti. Leila viene affidata all’anziana Umm Zayid, che si occupa di selezionare ed educare le giovani destinate all’harem

Una volta entrata a palazzo la giovane dovrà usare tutto il fascino ed il talento che possiede per farsi notare dal sovrano, sopravvivere in un ambiente ostile e conquistare una posizione solida. 

In questo piano apparentemente perfetto di ascesa al potere c’è solo un’incognita che nemmeno tutto il sapere del mondo può risolvere: riuscire a dare al sultano un figlio maschio nel più breve tempo possibile.

lunedì 17 settembre 2012

“Meknès” la saga di Lite Editions

Questa settimana appena trascorsa mi ha tenuta lontana dal blog a causa di impegni vari. Il più bello, di cui voglio parlarvi ora, riguarda la pubblicazione dei miei racconti in ebook per la casa editrice Lite Editions. 

La saga, dal titolo “Meknès”, si compone di quattro racconti ambientati proprio nella stupenda città del Marocco, ai tempi del Sultano Moulay Ismail. Sarà in vendita sul sito Lite Editions, collana "Storica" e sui principali bookstores online a partire dal 24 ottobre 2012. 

La storia inizia nel 1679 quando la bella Leila, figlia del medico di corte, intraprende l’addestramento che la porterà a ricoprire il ruolo di favorita del sultano. La giovane dovrà imparare a destreggiarsi tra gli intrighi di corte, la personalità temibile e spietata del sovrano, le invidie e le gelosie dell’universo chiuso ma complesso dell’harem

Leila è una ragazza che vive una vita imposta, ma non avverte il peso della costrizione, almeno all’inizio: i sogni della sua famiglia sono diventati i suoi ed il suo unico obiettivo è diventare moglie e favorita del Principe dei Credenti. Fino a che non scopre l’amore, quello vero, che non si può indurre, ma trascina via ogni certezza… 

Spero che vi piacciano e di leggere anche qui sul blog i vostri commenti. Per il momento vi mostro la cover del primo racconto e vi segnalo la pagina facebook dedicata a Meknès. Ci saranno ulteriori aggiornamenti ed approfondimenti sui personaggi, sulla storia e sui luoghi. Buona lettura! 

 I Titoli di “Meknès”

1) La Moglie del Sultano dal 24/10/2012 

2) Il Veleno della Principessa dal 31/10/2012 

3) L’Eunuco e la Favorita dal 07/11/2012 

4) L’Amore della Regina dal 14/11/2012